location_onMontoggio, Genova 25 gennaio 2022
Salgono a 21 le carcasse di cinghiali trovati positivi alla peste suina tra Piemonte e Liguria, mentre le squadre di volontari perlustrano l'Appennino Ligure per evitare che il contagio si diffonda verso la Bassa Padana. “Siamo l’ultimo baluardo" prima delle province di Piacenza, Parma e Pavia, dice Adriano Zanni, Presidente della Federcaccia genovese. Con una squadra di volontari, tre volte alla settimana si addentrano nei boschi di Montoggio alla ricerca di carcasse di cinghiali potenzialmente infette. In tarda mattinata, le squadre tirano un sospiro di sollievo: nienta carcasse rinvenute, e segni di cinghiali attivi sul territorio. Se la diffusione della malattia si allargasse ad aree, come quelle emiliane e lombarde, ad alta densità di allevamenti di suini, saremmo di fronte ad una “tragedia” dal punto di vista economico e commerciale. Ad affermarlo è Roberto Moschi, Responsabile Servizio Veterinaria Alisa, che illustra gli ultimi sviluppi sul contagio. Voci: Adriano Zanni, Presidente Federcaccia Genova Matteo Canova, Caposquadra cinghialisti di Montoggio (GE) Roberto Moschi, Responsabile Servizio Veterinaria Alisa





















