location_onLinguaglossa, Catania 3 settembre 2024
“Il più recente rilievo che abbiamo fatto risale al 4 agosto durante l’attività eruttiva quindi abbiamo avuto dei problemi tecnici nel rilevare la quota raggiunta dal cratere voragine ma possiamo dire che ha superato i 3400 metri. Il nostro compito non consiste solo nel dare la quota massima raggiunta dall’Etna ma valutare come sono cambiate le forme e le morfologie in area sommitale perché questo comporta una diversa propagazione delle colate quando sono emesse dai crateri”. A spiegare il lavoro della “Squadra Droni” dell’Ingv è Emanuela De Beni, ricercatrice e responsabile dell'area operativa 3 Cartografia e Droni. “Il compito della squadra droni è di riportare i dati di rilievo, le variazioni morfologiche, e tradurle poi in una mappa utilizzabile per diverse finalità, da quelle di protezione civile a quelle per descrivere la storia della zona che stiamo indagando” aggiunge Massimo Cantarero, tecnico in area di ricerca Ingv, istruttore e pilota droni, responsabile laboratorio droni, Airwortiness manager Ingv. Interviste: Emanuela De Beni, ricercatrice INGV, responsabile dell'area operativa 3 Cartografia e Droni - Rilievi e mappatura dei prodotti dell'attività vulcanica. Massimo Cantarero, tecnico in area di ricerca INGV, istruttore e pilota droni, responsabile laboratorio droni, Airwortiness manager INGV - Rilievi fotografici e termici da drone, elaborazione dati 2D e 3D.
Insight: Etna




























