location_onSan Pietro di Cadore, Belluno 17 ottobre 2019
Dodici mesi dopo il disastro della tempesta Vaia, continua anche in Val Visdende il recupero degli alberi abbattuti dalle violentissime raffiche di vento. E mano a mano che il tempo passa, diventa sempre più incombente la scelta sul da farsi una volta completato il recupero del legname: si stima che la ferita nel bosco sia di oltre 200.000 metri cubi. Qui c’è contrarietà all’ipotesi di ripiantare gli alberi. “Noi non ripianteremo gli alberi caduti, perché gli abeti rossi che crescevano qui non erano di tipo comune, ma di altissima qualità. Se ripiantiamo, non avremo mai più il bosco della qualità di prima” afferma Silvano Eicher Clere, presidente della Regola di Costalta e del consorzio Visdende. Una tempesta che ha avuto pesantissime ripercussioni sul fronte economico. Prima del disastro dell’anno scorso si vendeva il legname a una media 80 euro al metro cubo, talvolta anche a valori di circa 150 euro. “Adesso si vende dai 15 ai 20 euro” spiega Marco Cesco Fabbro, guardia boschiva del consorzio Visdende. Il legname viene portato in Austria. E come se non bastasse, la grande paura qui si chiama bostrico, un insetto che rischia di colpire anche glia alberi rimasti in piedi.
Insight: Tempesta Vaia




























