location_onLipari, Messina 2 dicembre 2021
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha osservato "un'espansione" del campo fumarolico del Gran Cratere della Fossa sull'isola di Vulcano. I gas fuoriescono da nuovi punti di emissione, sia sulla parte esterna del cratere che in aree periferiche del cono vulcanico. Sono le parole di Giuseppe Salerno, Responsabile dell'Unità Funzionale Vulcanologia e Geochimica dell'INGV, che ha ampliato la propria rete di monitoraggio sull'isola. Anche alla base, sulla spiaggia e a mare "c'è stato un incremento nel tasso e nella composizione chimica di questi gas emessi," ha detto Salerno. Si tratta di uno dei due elementi di rischio per la popolazione, che ha portato le autorità locali ad istituire una zona rossa oggetto di evacuazione. L'altro, ha aggiunto Salerno, è associato alla vera e propria nube vulcanica, che il vento può spingere verso il porto, creano disagi "dovuti principalmente alla CO2 (anidride carbonica) ma anche alla SO2, all'anidride solforosa." Dopo un rapido incremento dei parametri nel mese di Settembre, da metà Novembre "si osserva una stabilizzazione", seppur su un "livello alto." Salerno ha commentato anche sulle recenti scosse di terremoto registrate al largo delle Isole Eolie. Si tratta di eventi - ha detto - dalle caratteristiche geologiche non associabili al contesto vulcanologico di Vulcano.
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